Israele: tra due anni la batteria che si ricarica in 30 secondi
Nonostante le grandi aziende si stiano applicando per implementare tecnologie sempre più innovative per diminuire i tempi di ricarica delle batterie degli smartphone, il dato di fatto è che per una ricarica completa ad oggi sono in media necessari dai 45 ai 90 minuti e che, sebbene i tempi si siano dimezzati rispetto a diversi anni fa (nonostante la capienza sia aumentata notevolmente), visto l’uso spasmodico che ognuno di noi fa del proprio smartphone il tempo da attendere è sempre troppo.
Ma secondo StoreDot, un’azienda israeliana con sede a Tel Aviv, i tempi di ricarica relativamente biblici potrebbero diventare un ricordo in un futuro neppure troppo lontano: i ricercatori avrebbero infatti sviluppato un prototipo di batteria in grado di immagazzinare una gran quantità di energia in pochissimo tempo.
L’innovazione alla base di questa tecnologia è l’utilizzo dei “nanodots”, che StoreDot descrive come molecole peptidiche bio-organiche, in grado di alterare il “normale” comportamento di una batteria permettendo sia il rapido assordimento di energia sia la possibilità di trattenerla comunque.
Sono nuovi materiali, non sono mai stati sviluppati prima
Ha affermato Doron Myersdorf, fondatore e CEO di StoreDot, che spiega come al momento il prototipo sia troppo grande per essere incorporato in uno smartphone ma che già nel prossimo 2016 la batteria potrebbe essere di dimensioni ideali. Ed ora il punto più interessante: secondo quanto dichiarato da StoreDot, una batteria di uno smartphone così progettata avrebbe un tempo di ricarica pari a 30 secondi, mentre la batteria di un’auto elettrica potrebbe caricarsi in due o tre minuti.
Una tecnologia che ha già trovato tanti entusiasti: 48 milioni di dollari in due raccolte, che vede tra gli investitori anche un produttore di telefoni cellulari, che Myersdorf lascia anonimo ma definisce asiatico. Per concludere qualche numero: una siffatta batteria per smartphone, oltre che a ricaricarsi in 30 secondi, sarebbe in grado di gestire 1500 cicli di carica/scarica ma – forse l’unico punto dolente di tutto ciò – andrebbe ad aumentare il prezzo dello smartphone di una somma variabile tra i 100 ed i 150.
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